27 ottobre 2008

"Primavera in anticipo"

Inutile dire che l'ora legale è triste. E' così.
Ti rendi conto che l'estate è davvero finita, quando esci dall'ufficio alle 17 e devi accendere le luci della macchina per poter guidare.
Ti rendi conto che è finita, quando a cena cominci a mangiare più presto rispetto al solito. Non aspetti più le 20, ma alle 19.30 sei già al secondo piatto.
Te ne rendi conto anche dal modo in cui reagisce il tuo fisico. Ora sei più vulnerabile, molto più pigro, molto più affamato.
Se ti guardi in giro, in qualche posto particolare, senti già odore di Natale e questo, non si sa perchè, mette sempre angoscia. Anche a chi il Natale piace, quindi io non faccio testo.
Se in estate la tivvù la si butta nel dimenticatoio, ora non ti dispiace passare una serata in casa a sentire ridere papà mentre guarda Zelig o metterti nel lettone con la mamma a guardarti l'ennesima Fiction su canale 5.
Tutto piacevole, è vero, ma anche un pò triste. Soprattutto per uno spirito sempre un pò libero e pieno di voglia di fare come me.

Ma nell'insieme, l'arrivo tardivo del freddo, del buio e della pigrizia, non è poi così negativo se lo si guarda in prospettiva e si evidenziano i dettagli.
Delafuentes dice che, in questi casi, non bisogna pensare all'estate che sta finendo ma bisogna pensarla al senso inverso. Ovvero, che ci stiamo avvicinando di nuovo ad un'altra primavera.
Già meglio detta così, o no? :-)

Se poi pensiamo che, come colonna sonora di questo pensiero positivo, c'è un nuovo disco in uscita di una delle mie voci preferite che si chiama, non a caso, "Primavera in anticipo" ... il tutto suona, appunto, molto molto meglio.
Se volete sentire i peli delle braccia rabbrividire, basta cliccare qui.
Io, intanto, non vedo l'ora di sentirmi l'intero album e sperare che questo voglia preannunciare una lunga lunghiiiiiiissima sfilza di Live Concerts!!!

YO!
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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Io reagisco male al cambio d'orario. Secondo me bisognerebbe restare sempre all'ora legale, per avere quel po' di luce in più che ci farebbe stare tanto meglio...
E invece no, bisogna cambiare, illudersi di avere giornate più lunghe e più tempo da vivere all'aperto, e invece in un attimo ti sfilano l'illusione da sotto i piedi, facendoti piombare, come dici tu, in un tardo pomeriggio già buio.
Patisco troppo il cambio d'ora, per me è peggio del jet lag!

Però, a parte questo disagio, a me l'autunno e l'inverno non dispiacciono affatto... mi piacciono i piumini, le sciarpe e i guanti, mi piace dormire con il pigiama lungo sepolta dalle coperte e mi piacciono quei pomeriggi freddi da passare a casa, al cine oppure a prendere una bella cioccolata calda...

Sì dai, guardiamo il lato positivo dell'inverno, che è anche quello di cui parla Delafuentes :)

Baci e buon lunedì!
Simo.

Anonimo ha detto...

fortuna che hai anticipato il commento sul paragone. ci stavo andando sul pesante! :) Iena

Annachiara ha detto...

Io la pausini non la sopporto...proprio come le giornate corte...

Verde ha detto...

chiami stordita. guardavo fuori dalla finestra e dicevo tra me e me che è già dannatamente scuro..e non mi rendevo conto che era colpa del cambio d'orario....che malinconiaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

se non l'avessi fatto, ti avrei fatta rinsavire io! Iena

Anonimo ha detto...

Uscire dal lavoro alle 17? Dico: non saremo mica lavativi eh?
Anche la storia dei fari accesi non sta in piedi: lei signorina forse non lo sa che i fari devono restare per legge sempre accesi?
Sui peli sulle braccia è meglio che lasciamo perdere, o vuoi che mi faccia la ceretta per nascondere lo scherzo che madre natura mi ha fatto?
Un caro saluto amica mia.
haffner