30 maggio 2012

Clowning

Rimanere insieme solo per amore del proprio figlio è la scusa più patetica che io abbia mai sentito e assistito.
E' come fare finta che sia Carnevale anche quando Carnevale non è.
E poi si sa: le maschere possono durare un giorno, giusto il tempo del Carnevale. O al massimo arrivano fino alla notte di Halloween, in cui tutti ti credono qualcun altro e sono felici di farlo.
Ma dopo, finita la festa, quelle maschere diventano inutili, sporche e inscatolate in qualche posto poco visibile della casa mentre il nuovo giorno, svegliandosi, ci ricorda che da quel momento in avanti si ritorna ad essere se stessi.
Ma mentre tutti si svestono, tu continui a fingere senza sapere che quella maschera, se indossata anche negli altri 364 giorni dell'anno, diventa solo una stupida pagliacciata a cui nessuno ha più voglia di credere.
Diventa solo triste. Molto.
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08 maggio 2012

Away from here

Tornare a casa dopo un viaggio "nell'altro mondo" e rendersi conto che la tua casa, in realtà, è una squallida prigione.
Mi sento ammanettata a casa mia.
Italia mia, cosa dobbiamo fare per cercare di sentirci più liberi?
Sono stanca di viaggiare. Ora ho solo voglia di andarmene per sempre da qui.

- "Non ci si rende conto di quanto sia bello viaggiare, finché non si torna a casa e si posa la testa sul vecchio, caro, cuscino." -
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12 aprile 2012

Il nostro sorriso

L'ho sentito oggi alla radio e mi sono resa conto che è vero.

"Gli unici tagli che stanno facendo veramente sono quelli al sorriso della gente. Ti guardi intorno e nessuno sorride più. Stanno tagliando la speranza."

E' una cosa tristissima. Soprattutto se ti accorgi che è una cosa vera.
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22 marzo 2012

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Sono fuori controllo.
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19 marzo 2012

We are young ... no more.

Peccato che poi la tua fidanzata non abbia minimamente intenzione di venire a vivere con te.
Per il momento, sostiene.
"Ma perchè dobbiamo fare quello che fanno tutti gli altri?" dice lei.
"Ma perchè non ammetti semplicemente che la cosa ti terrorizza?" dico io.
Io che voglio crescere in fretta, e lei che vorrebbe non crescere mai.
Che coppia!
Quando dico che lei è -Il migliore dei miei "mali"-, non scherzo mai. :-)
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01 marzo 2012

Una "lella" in famiglia

Ora anche i miei genitori sanno che sono omosessuale. Anzi "moderna", come direbbe Geppi Cucciari.
Mi sento meno pesante, meno in colpa, meno bugiarda.
E finalmente mi sento più libera, più sincera e più serena.
Felice, sì. Felice di essere io, veramente io .. anche con loro.
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13 febbraio 2012

Gay UNaddicted

A certe persone bisognerebbe privare di emettere suoni. Soprattutto quando, per la quasi totalità delle volte in cui si sentono in diritto di giudicare qualcosa e/o qualcuno, hanno la brutta tendenza di sparare inutili cazzate.
A me, l'omofobia, non mi fa incazzare solo perchè mi sento colpita personalmente. E' principalmente questione di rispetto, in tutte le forme in cui esso può esistere.
Sono stanca di sentire questo silenzio assoluto per ciò che riguarda un problema così grave come l'omofobia italiana. E' un silenzio che mi fa gridare, piangere, arrabbiare, disperare, innervorsire e morire dentro.
Mi sento sola in questo Paese. Ci sentiamo soli. Privi di protezione. Senza un governo che tutela il nostro diritto di vivere, di libertà.
Sono stufa. Stufa e arrabbiata.
Quindi caro Giovanardi, non ti auguro di essere pisciato addosso dal primo che passa per strada solo perchè sono una donna, gay-lesbica-omosessuale-frocia-checca-sceglituqualepreferisci, che non augura il male a nessuno.
Ma spero con tutto il cuore che tu abbia un figlio gay.
Questo sarebbe il più bel regalo che potresti mai ricevere in tutta la tua triste vita. E te lo auguro.
Saluti.

30 gennaio 2012

Thanks Life.

E poi tutto torna alla normalità, con la stessa velocità con cui era arrivata la paura.
Lo zio si riprende.
La tua donna dice di amarti più volte nella stessa giornata.
La piccola donna che ami di più al mondo ti abbraccia forte e non dice mai no ai baci che le chiedi.
E allora chiudi gli occhi e, senza rivolgerti a nessuno in particolare, .. ringrazi.
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16 gennaio 2012

In bilico.

E' più forte la paura di perdere una persona cara, o la frustrazione che provi nel momento in cui l'hai già persa?
Faccio ancora più fatica, in questi momenti difficili, a capire come si può credere ad un Dio che permette cose del genere. Dall'altra parte penso a quante persone, il solo fatto di crederci, possa generare così tanta speranza nei loro occhi e nei loro cuori e mi stupisco di come questo, per tanta gente, possa essere fortemente consolatorio. E' una cosa che io non condivido, ma che ho sempre cercato di capire e sempre preteso da me stessa di rispettare.
Io non credo in niente. E di certo, questo, non è per niente consolatorio per me. A volte li invidio, i credenti. Perchè la fede è una cosa che senti in un modo completamente irrazionale e istintivo, due caratteristiche che non descrivono la mia persona in alcun modo. Forse è proprio per questo che io e Dio non abbiamo rapporti.
La razionalità che, invece, è sita in me mi porta a credere solo in lui, mio zio. So che la sua grande voglia di stare al mondo sarà sufficiente per ancora restare qui, con noi.

Forza zio! Non è il tuo momento, tu lo sai che è così.
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10 gennaio 2012

Empire state of mind

Neanche i miei sogni più profondi sono all'altezza di quello che sto per vivere ad occhi aperti.
Finalmente New York City.
Mi sento molto fortunata.
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