23 novembre 2011

Sono contrario alle emozioni

Diego De Silva, sì. Se avete pensato a lui avete indovinato.
E' il suo nuovo libro di cui ho letto più o meno metà, fino ad ora.
Di solito commento soltanto a fine lettura e su ANOBII, il sito dedicato agli amanti della lettura dove è possibile commentare e confrontarsi e anche scambiarsi libri, se vuoi.
Io, in realtà, adesso, qui, non voglio commentare il libro in sè ma, non ridete, me stessa.
Sì, perchè c'è un capitoletto chiamato: "Le vite degli altri (terzo x-file)" in cui De Silva parla delle persone che nella vita si accontentano.
Fin qui, niente da dire. Ci mancherebbe.
Peccato che il capitoletto dura soltanto una facciata di queste 161 pagine, eppure sono stata capace di arrivare all'ultima riga sudando freddo.
Sono una persona che nella vita si accontenta, mio Dio.
Sono una persona che nella vita si accontenta? chiedo a vuoto e mentalmente.
Voglio dire, se pensiamo che sono sempre stata una dai mille progetti per il futuro, ritrovarmi a 28 anni suonati a lavorare nello stesso posto (che non mi piace, che non mi dà spazio, che mi soffoca, che non mi stimola, che mi uccide l'inglese, che mi sottovaluta, che vorrei di più di questo niente) da quasi 7 anni ... è triste, ragazzi. Terribilmente triste.

-(Non so assolutamente a chi sto parlando e non so chi siano questi "ragazzi" a cui mi riferisco)-

L'unica mia speranza è quella di sperare che io sia additata (da me stessa) solo come -ragazzachesiaccontentasoloprofessionalmenteparlando- che, per quanto triste e deludente e spaventosamente noioso, è il meno di tutti i mali.
La cosa che più mi rende scettica nei confronti di me stessa riguardo a questo argomento è che se pensavo di voler fare un altro tipo di carriera professionale e invece mi sono accontentata del primo posto buono e sicuro che ho trovato, ... mi ridurrò vergognosamente a fare lo stesso anche con tutto il resto?
Già abbasso la testa in versione "Che vergogna" anche se non mi sono ancora risposta.
Il fatto che probabilmente non sarò l'unica in tutto il globo terrestre ad essere -quellachesiaccontenta- mi consola solo per metà.
L'altra metà invece mi aiuta ad autocommiserarmi e a pensare che a 28 anni, ormai, che cazzo spero di cambiare?
L'altra metà di prima, invece, quella che mi consola intendo, prova a dirmi: "Dai, cazzo!" - alla De Ceglie - "Un lavoro sicuro, una casa tutta tua (non è vero, della banca), una ragazza, una testa sulle spalle, una famiglia, un conto in banca, la salute, ASIA, ...".
Ok, metàchemiconsola, mi hai convinta. Per ora.
Per oggi.
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16 novembre 2011

Eterna bellezza

... E l'eterna bellezza del dormire insieme, e poi svegliarsi insieme.
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11 novembre 2011

PPF

Molto spesso è più difficile disfarsi di un passato che non si vuole più che non di un passato che vorresti ancora.
E questo vale in qualsiasi contesto questa frase trovi spazio.
E' proprio vero che non c'è niente di più bello del presente. E se abbiamo sempre così tanta paura del futuro è semplicemente perchè temiamo di arrivarci senza ciò che abbiamo ora.
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07 novembre 2011

Scorre

Scorre, scorre, scorre. Il tempo.
E io volo grazie alle grandi ali della mia età adulta.
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