Don't touch my ... life!

"Ciò che mio è mio, e ciò che tuo è tuo.".
Magari fosse davvero così.
Si fa di tutto per cercare di non farsi mancare niente, o perlomeno, per tentare di non farsi mancare quelli che sono i bisogni primari come possono essere un tetto sotto il quale dormire, delle entrate certe, una macchina, e le classiche cose di prima necessità.
Si fanno un sacco di sacrifici.
Mille lavori, un milione di risparmi, un miliardo di sacrifici per la NOSTRA casa, le NOSTRE vacanze, la NOSTRA macchina ...
Anche piccole soddisfazioni che ci permettono di dire: "Ce l'ho fatta da sola!".
Cose che, magari, ci permettono di sorridere qualche volta in più.
Ma non c'è scampo alla delinquenza.
Non c'è scampo al male.
Siamo schiavi di chi si permette di toglierci ciò che è nostro. Di chi si permette di pretendere ciò che noi ci siamo guadagnati da soli. Di chi si permette di violare la nostra dignità.
La mancanza di rispetto dilaga.
Siamo tutti vittime della malvivenza gratuita che, sommata alla mancanza di tutela, rende il tutto ancora più disgustoso.
Non c'è rabbia, in me.
E non c'è neanche la MIA macchina nel MIO box.
C'è soltanto la più completa intolleranza nei confronti di chi sbarca nel nostro Paese e si permette di rubarci anche l'anima.

E guai a chi mi dice di non essere razzista.
Oggi è così.
Punto.
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