24 giugno 2008

Chi matura, vince.

Tutti che parlano di maturità, in questi giorni: i bloggers che la stanno vivendo, quelli che hanno i figli che la stanno vivendo, i bloggers che semplicemente la raccontano al passato, i telegiornali, i giornali, le radio, la Plati.
Tutti, insomma.
E dire che io, della mia, mi ricordo ben poco.
Ho solo dei flash di alcuni momenti di quei giorni in cui ricordo di aver conosciuto tanta di quella emozione che, gli attacchi di panico che ho ora, mi sembrano un nonnulla.
I momenti salienti (in ordine decrescente) son stati:

3* classificato --> La professoressa di Tecnica Aziendale che, durante la seconda prova, ci ha suggerito con tutto il suo charme le soluzioni del problema.
Niente di così sconvolgente se non fosse che la cui sopra citata professoressa sia stata, per tre anni consecutivi, campionessa di stronzaggine acuta mista a crisi di mancanza territoriale sicula.
Dunque, rivedere la stessa professoressa nei panni della Maria Vergine che ti dà le soluzioni strizzandoti anche l'occhio era davvero incredibile a credersi.

2* classificato --> Il momento in cui una mia compagna, nonchè una delle più brave, nonchè una delle più leccaculo, nonchè una delle più facce di merda al mondo, si è messa a fare la sua sceneggiata di pianti fuori dalla classe, nel corridoio, poco prima di cominciare la seconda prova, astutamente davanti a tutti i professori i quali, già tendenzialmente affezionati al soggetto, non hanno risparmiato buone parole, aiuto e "coccole" alla poooovera ragazza in crisi.
Io, nell'agitazione, ridevo per lo schifo. Ridevo e disprezzavo. Ridevo anche quando, ai cartelloni finali, quel 98/100 che regnava sovrano sulle votazioni della 5B sotto il nome della leccaculo, che urlava e cantava di gioa, veniva del tutto ignorato dalle altre compagne di classe che si complimentavano con chi, invece, aveva ottenuto anche un misero 60 ma con tutte le sue forze.
Questo a dimostrazione del fatto che non basta un numero alto per essere maturi.
Chi matura anche a livello umano, allora vince davvero quella specie di battaglia che si fa contro se stessi.
Ed io, vedendo quella scena, sono tornata a casa felice con in tasca il mio meritatissimo 80/100.

1* classificato --> Il momento in cui, dopo essere stata estratta come prima interrogata della classe e dell'istituto, mi sono presentata all'interrogazione tutta vestita di rosso (con conseguenti complimenti dell'esterno, che roba!). Cinquanta minuti di interrogazione durante i quali quel bellissimo rosso che avevo addosso si era estinto grazie ad una forte e gelida sudorazione della serie nonalzolebracciacheèmeglio che lo ha fatto diventare marronemierda.
Ma il momento clou è stato quando è finita.
Quando hanno pronunciato le parole: "Può bastare! Puoi andare!".
E' stato come se il masso pesantissimo che avevo nello stomaco da giorni si fosse autodistrutto permettendomi di cominciare a volare.
Una bellissima sensazione.
Credo quella più bella che un ragazzo possa vivere in quel frangente di vita chiamato maturità.

E' una sensazione di svuotamento.
Un qualcosa che ti lascia credere che finalmente hai finito.
Che non devi più preoccuparti di niente.
Che dopo tutto questo movimento, ora finalmente puoi sdraiarti sul divano ed essere tu a guardare gli altri muoversi.

Ma è' tutta una farsa, miei cari maturandi.
Quando sentirete quella sensazione di fine, in realtà, sarà soltanto l'inizio.
:-)
.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Menomale che nn ti ho conosciuta quando avevi la pezza!!!! ahahahaahahahaah :)...Me la sono scelta proprio bene...Bella e Intelligente eheheheheheheheh :)...Con un Cuore immensoooooooooo
Ds :)

Anonimo ha detto...

La maturità porta lascia sempre bei ricordi e parentesi al limite del grottesco... Ricordo ancora il prof. di ginnastica che "ungeva" la commissione presentandosi ogni giorno con un vassoio di pastarelle... ma si può?! XD

Anonimo ha detto...

bravaaaaaa è solo l'inizio! beh, che poi è l'inizio della fine se vogliamo... ;)
e chi è particolarmente accorto e attento ai propri moti introspettivi lo sapeva già da allora....!
merci per il tuo passaggio da me;
a presto!
bisou
c

Signor Ponza ha detto...

Io speravo di essere tra i primi ad essere interrogati, ma sono finito tra gli ultimi. Che agonia!

Anonimo ha detto...

che brutto momento la mia maturità!avevo 40 di febbre e una congiuntivite che mi impediva di vedere..anche il voto mi ha lasciata di sasso..meritavo di più!!cavoli..a ripensarci mi viene ancora il nervoso!la cosa bella?che al tempo c'erano li le mie migliori amiche a supportarmi..e ad oggi,dopo sette anni ci sono ancora!eh eh..figo:-) un bacio..lu

Anonimo ha detto...

Della maturità conservo solo qualche vago ricordo. Il compito di italiano su una frase di Lamarque e quello di matematica con uno studio di funzione pieno di tranelli. Poi gli orali che non finivano mai: fui sorteggiato ultimo per la prova di matematica e chimica, faceva un gran caldo e per studiare avevo occupato la cantina di mio nonno. per fortuna giunse il 14 luglio e il 25 andai a ritirare il diploma.
Ogni tanto penso se la mia passione per il buon vino non sia nata allora, in quella fresca cantina.
Ciao sorriso del mattino.
haffner

Verde ha detto...

ma poverelli, li spaventi tutti cosììììììì
cmq hai assolutamente ragione!! ahhaha

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno tutto.
Soprattutto le conclusioni.
Quando feci io la maturità, alla fine mi dissero: "hai finito! goditi le vacanze più lunghe della tua vita".
In realtà, l'orale della maturità fu quasi a metà giugno ed i corsi all'univ. iniziarono il 16 settembre, 5 giorni prima delle lezioni alle superiori.
Da allora sono ancora che studio e tra poco mi laureo, sapendo che avrò altri esami da sostenere orima di lavorare !
Finirà???