11 febbraio 2008

Just a little bit of r-e-s-p-e-c-t

Un tempo esisteva il profondo rispetto nei confronti degli insegnanti.
Bisognava stare attenti a come si parlava loro, controllare i termini, la postura, l'eleganza delle parole, la struttuta della frase, il modo di porsi. Insomma noi eravamo i nanetti e gli insegnanti i nostri giganti guru.
Se ci permettevamo anche solo di dire una parola in più, e magari anche poco cortese, erano guai seri. Del tipo che o ti mandavano in Presidenza, o ti mettevano in punizione (magari guardando gli altri bambini giocare in cortile dalla finestra dell'aula oppure messo in un angolo dando la schiena all'aula), oppure ti davano come compito a casa scrivere 150 volte "Non devo essere maleducato in classe con i miei insegnanti" da svolgere entro l'indomani.
Una rottura di palle che metà bastava.
Però alla base c'era comunque qualcosa di sano: imparare l'educazione. Anzi, imparare a portare rispetto.

Ora, premettendo che è vero che sto parlando di televisione e che è probabile al 99% che il tutto sia premeditato e costruito a bacchetta per stimolare l'audience, la domanda sorge spontanea: "Ma dove cazzo è finito il rispetto???"
Ci sono quegli Amici lì, stavolta non gli amici della vita reale ma quelli di Maria De Filippi, che hanno l'arrogante tendenza a sbattersene altamente del fatto che loro sono gli alunni e quelli di fronte a loro un bel popò di insegnanti (costosi e competenti) ai quali si dovrebbe solo fare un grande inchino per tutte le cose che apprendono grazie a loro.
Ma invece no ... i commenti ai pareri degli insegnanti viaggiano sull'onda, anzi, sull'uragano della maleducazione e dell'arroganza acuta che a me dà i nervi.
Esempi? Ce ne sono a bizzeffe:
- "Questo è un tuo parere, io mi son piaciuto e mi va bene così"
- "Io mi prendo e porto a casa il complimento di ....., e il tuo negativo non mi fa nè caldo e nè freddo"
- "Del suo giudizio non m'importa, io mi sono divertita e credo di aver fatto una bella esibizione"
Frasi che, se io fossi un'insegnante, mi porterebbero ad alzarmi dalla sedia e ad andarmene via sconcertata.
E' come se io, dopo un 3+ nel compito in classe di matematica, andassi dalla mia insegnante sventolandole il compito in faccia e le dicessi: "Questo è un suo giudizio, a mio parere invece ho fatto tutto giusto quindi ai miei genitori dirò che ho preso 8 e 1/2", poi scarabbocchio il 3+ e mi cambio il voto.
Ma ce la facciamo a vivere tutti quanti o siamo usciti di testa senza via di ritorno?
Ma dov'è finito il rispetto verso i gradini più alti della conoscienza?
Dove sono finiti i mille grazie da elargire a chi ci insegna quello che ancora non sappiamo?

Io non me ne capacito.

E mi viene da ridere a pensare a ieri sera che si è discusso per dieci lunghissimi minuti sul significato del termine "dilettante" sfidandosi alunno-insegnante nel ricercarlo sul vocabolario per controllare chi avesse ragione.
Ma dico io, sfruttare quel bellissimo vocabolario per cercare il significato del termine RISPETTO e riscriverlo 150 volte sul quaderno entro domenica prossima, no?

Dio mio!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

amen! :) Iena

Anonimo ha detto...

Vedo che di punizioni Elo tu ne conosci a bizzeffe... :-) eri proprio un peperino eh?!

Santo post del lunedì, aiutaci tu!

Baol ha detto...

Beh...ormai tutto è in linea con l'andazzo tipico, il rispetto non esiste più :(

Anonimo ha detto...

no no...è che io, la sara, da sola non la reggo :)) Iena