16 gennaio 2012

In bilico.

E' più forte la paura di perdere una persona cara, o la frustrazione che provi nel momento in cui l'hai già persa?
Faccio ancora più fatica, in questi momenti difficili, a capire come si può credere ad un Dio che permette cose del genere. Dall'altra parte penso a quante persone, il solo fatto di crederci, possa generare così tanta speranza nei loro occhi e nei loro cuori e mi stupisco di come questo, per tanta gente, possa essere fortemente consolatorio. E' una cosa che io non condivido, ma che ho sempre cercato di capire e sempre preteso da me stessa di rispettare.
Io non credo in niente. E di certo, questo, non è per niente consolatorio per me. A volte li invidio, i credenti. Perchè la fede è una cosa che senti in un modo completamente irrazionale e istintivo, due caratteristiche che non descrivono la mia persona in alcun modo. Forse è proprio per questo che io e Dio non abbiamo rapporti.
La razionalità che, invece, è sita in me mi porta a credere solo in lui, mio zio. So che la sua grande voglia di stare al mondo sarà sufficiente per ancora restare qui, con noi.

Forza zio! Non è il tuo momento, tu lo sai che è così.
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2 commenti:

haffner ha detto...

Personalmente una perdita definitiva la ritengo più dolorosa rispetto al timore che ciò possa accadere.
Spes ultima dea, si diceva un tempo,e per quanto mi riguarda queste parole hanno sempre lo stesso valore.
Non sono un credente, non lo sono mai stato, proprio per questo ritengo che la vita vada vissuta al meglio delle nostre possibilità, giorno dopo giorno.
Comprendo il tuo dolore, ma chi come noi non crede nell'aldilà a maggior ragione deve amare la vita e riverberare questo sentimento nelle persone care che ci circondano.
Leggendo questo post sono certo che saprai reggere il timone dei tuoi sentimenti e dei tuoi giorni.
Ciao amica, vola sempre alta.
haffner

haffner ha detto...

Un caro saluto e l'augurio di un buon fine settimana.
Ciao sorriso del mattino, ogni bene per te.
haffner