
Credo non si legga bene nella foto ma, poco male, ve lo schiarisco io.
DIAGNOSI:"Nevo melanocitario composto con aspetti di involuzione"Del tipo che, se non sapessi di essermi tolta un neo, da questa diagnosi di certo non ci potevo arrivare da sola ...
Quindi io, paziente, vado a ritirare finalmente i risultati dell'esame istologico dopo aver mandato a cagare per più di un mese un dottore, una segretaria, il San Raffaele in generale, l'accettazione del San Raffaele, le indicazioni del San Raffaele, l'ambulatorio, la dottoressa dell'ambulatorio che avrà avuto la mia età e basta, credo.
Questi risultati, vedi sopra, sono praticamente incomprensibili per una mente medicalmente ignorante come la mia. Della serie
"puòessereanchechestopermoriremaancoranonlosoomegliononlocapisco".In pratica tu ti trovi davanti una diagnosi di una parte del tuo corpo e non sai proprio che cazzo vogliono dire tutte quelle parole insensate messe, tra l'altro, lì tutte insieme quasi a volerti complicare apposta ulteriormente la compresione.
Le alternative sono due, dunque, anche se ieri sera ero piegata in due dal ridere a vedere mio padre prendere l'enciclopedia medica e cercare il termine involuzione. Sono proprio sua figlia, non c'è che dire. Esaurita uguale.
Comunque, dicevo, le opzioni da tenere conto per risolvere l'arcano mistero del
"checazzovuoldireladiagnosi?" sono due e le seguenti:
- Andare dal mio medico curante e chiedere spiegazioni;- Tornare dalla dermatologa che mi ha consigliato di togliere il neo e chiedere il suo parere.Ora, per quanto sia rapido arrivare a queste due possibili soluzioni, non posso certamente dire che l'effettivo approfittamento delle loro conoscienze ne sia altrettanto.
Voglio dire, avete idea delle ore di coda che mi potrei fare dal mio medico curante se decidessi di rivolgermi a lui? Sembra che il mio paesino bello bello si ammali sempre quando io ho bisogno del mio medico giusto per cinque minuti, il tempo di una ricetta o, in questo caso, di una rapida traduzione medica in termini italiani e comprensibili. E, chiaramente, anche se vado dal medico anche mezz'ora prima dell'orario (credendomi furbissima, tra l'altro), mi ritrovo comunque davanti a me almeno cinque persone di cui non posso veramente fare a meno di pensare:
"Ma hanno dormito qui 'sti stronzi?". Per non parlare dei vecchiettini che fingono di essere teneri, ma quando sono dal medico sono i più stronzi in assoluto. Sarebbero disposti anche a fare a botte per saltare la fila rivelando la loro forza nascosta che poi, una volta faccia a faccia col medico, rinnegano e si lamentano.
La dermatologa, invece, non è che sarebbe molto meglio. Nel senso che è vero che salterei qualsiasi fila grazie ad un appuntamento prefissato del quale nessun vecchietto potrebbe mai contestare
"fisicamente" la mia esclusiva, però - eh sì, c'è sempre un però - guarda caso Milano Beach, proprio ora, ha bisogno di un dermatologo. Tutta Milano. E tutti il mio dermatologo, ovvio. E intanto, sempre ovviamente, penso. Penso al peggior significato che possono avere quelle parole, perchè intanto il tempo passa e noi umani siamo abituati a pensare al peggio, al bicchiere mezzo vuoto, quando si tratta della nostra salute.
E quindi ti chiedi chissà quando cavolo ti darà quel maledetto appuntamento in cui finalmente scoprirai se quelle paroline incomprensibili nascondevano una tua possibile malattia, o tumore, o qualsiasi altra cosa terribile.
Chiaramente sempre se non sei già morta prima,
nell'attesa.Voglio tornà bamb ... no ...
voglio essere Clark Kent!!!