29 novembre 2007

Lentamente.

Chiudi gli occhi e lascia che ti porti via con me, mentre rallenta il mondo intorno. E' notte, oramai. Naufragando dentro tra emozioni complici, saprò tenerti stretta mentre sogni con me. Le tue mani graffiano, le labbra mordono, mentre intorno le ombre si amano giocando con noi. Improvvisami baci, tremando ti agiti un po' ... e in un attimo poi siamo soli. E adesso lentamente, segretamente, scivolando sulla pelle tieni forte le mie mani. Voglio viverti! Dolcemente, profondamente, respirando sulla pelle scende dolce questa notte. E adesso vivimi!

26 novembre 2007

Il destino gioca con noi.

Lei era sempre stata la cocca di papà. Erano quattro figli, ma lui aveva sempre confessato senza vergogna che quella figlioletta un pò ribelle gli aveva conquistato il cuore più degli altri.
Un padre padrone poco convincente sullo sfondo di una città meridionale che non permetteva di andare fuori dagli schemi.
Lei sapeva di questa predilezione del padre nei suoi confronti, ma non ne aveva mai approfittato.
Eseguiva i suoi compiti da perfetta secondogenita, senza fiatare, per evitare i castighi di cui lei e i suoi fratelli sempre temevano.
Il suo "compito" preferito era andare a comprare il latte al negozio all'angolo. Era una breve passeggiata lungo il mare di una città che non aveva mai sentito realmente sua. "Me ne andrò via da qui, un giorno!", pensava. Nel tragitto che portava al negozio i suoi battiti acceleravano, un pò perchè aveva il passo svelto da bambina tredicenne sveglia e un pò perchè sapeva che, fuori dal negozio, c'era chi l'aspettava.
Era un ragazzino simpatico, alto, forte anche se un pò sfaticato. Ma la faceva ridere, e spendevano sempre qualche minuto fuori dal negozio a parlare del più e del meno, imparando a conoscersi meglio.
Ormai era diventata un'abitudine. Tutte le volte che lei andava a comprare il latte per la mamma, lui si faceva trovare davanti al negozio.
E così per molto tempo.
Un giorno, mentre chiaccheravano sugli ultimi gossip della scuola, lo zio della ragazza passò davanti al negozio e vide la bambina intrecciare discorsi con "il ragazzino di fronte a Don Gaetano".
Li vide, ma non disse niente, e proseguì.
Senza esitare, lo zio andò subito a casa di Don Gaetano e gli raccontò senza mezzi termini quel terribile incontro che aveva fatto.
Alchè Don Gaetano uscì di casa, andò volutamente al negozio dove c'erano i due ragazzi, passò davanti a loro volutamente senza fermarsi, disse volutamente un veloce: "Buonasera!" e se ne andò.
La ragazzina, appena vide il padre che si dileguava, non ebbe dubbi e disse a quel bel giovanotto di fronte a lei: "Stasera a casa son mazzate!!!".
Quando la giovane ribelle rientrò a casa trovò in salotto lo zio e il padre ad attenderla.
Il padre, che non aveva mai osato picchiare quella sua figlia prediletta, per non rovinarsi la reputazione di padre padrone e per non rivelarsi in realtà un "debole" nei confronti della figlia, diede una forte sberla alla ragazzina che, dal dolore e dallo spavento, si rifugiò in camera a piangere.
Dopo questo scenario tipico napoletano la ragazzina, stupita dal fatto che per la prima volta suo padre l'aveva picchiata, si ammalò. Le febbre a 39 per parecchi giorni sottolineava il grande stupore e spavento dopo la lite con il padre, il quale dopo qualche giorno andò in camera della figlia e le disse: "E io che potevo fare, secondo te?", quasi a giustificare il suo comportamento con il fatto che in casa c'era lo zio e lui doveva per forza dimostrare la sua autorità nei confronti della figlia.
La piccola ribelle, dopo il fattaccio, si intestardì e disse: "Se non volete che io lo veda fuori casa, allora mi fidanzo in casa!".
E così fu.
Nonostante il padre non fosse d'accordo e non approvasse l'unione, la ragazzina si fidanzò.
Passarono cinque anni di fidanzamento. Il ragazzino ormai quasi uomo aveva cominciato a lavorare prima in paese ma, a causa del poco lavoro, si trasferì a Varese.
Passò un anno di amore a distanza che ben presto i due innamorati decisero di interrompere con l'annuncio di voler convolare finalmente a nozze.
Rapidi i preparativi, tantissimi gli assegni firmati, perfetti i vestiti per le nozze e le bomboniere.
Ormai mancavano 4 giorni al matrimonio e l'uomo "del nord" ritornò in paese per, in teoria, terminare gli ultimi preparativi.
Ma ...
Arrivò in paese in compagnia di una giovane donna che, senza vergogna e giudizio, presentò a tutti come la sua nuova innamorata.
Uno schok che unì l'intero paese, compresi i genitori di lui che erano così tanto affezionati alla ragazza del Don Gaetano e che ormai adoravano come una figlia.
Lui scappò in ritirata a Varese, Don Gaetano consolò (anche se felice, ma arrabbiato) la sua povera figlia rifiutata all'ultimo, la quale ancora non riusciva a rendersi conto di quello che le era appena accaduto.
Passarono giorni, mesi e col tempo altri fatti sconvolgenti metterono finalmente a tacere le dicerie sul suo matrimonio mancato.
Passarano un paio di anni e la ragazza ribelle ormai aveva dimenticato tutto, anche se aveva incamerato le sue esperienze crescendo con un maturità tale di chi, nonostante la giovane età, già ne sa.
E quella sera lei era già splendida e super pronta per la festa del paese che ogni anno lei e suoi fratelli attendevano con ansia.
Cibo, vino, musica, balli, e tanti tanti tantissimi ragazzi.
Ma quell'anno non era una festa come tutte le altre, era una festa particolare. Una festa in cui incontrò un ragazzo che, questa volta, la voleva. La voleva davvero. Che combattè contro ogni cosa pur di farla sua, anche contro i 900 km che li separavano.
Un anno e mezzo di fidanzamento e poi, senza più aspettare, si sposarono.
E, questa volta, il matrimonio si fece davvero.
32 anni d'amore fa.
E io, orgogliosamente, ne sono il frutto.

23 novembre 2007

Notimetolose :-)

Che senso ha contare i giorni, i mesi o gli anni???

E' decisamente molto molto molto meglio viverli ...

;-)

22 novembre 2007

RHABAR - Karaoke, 21 novembre 2007.

Quante volte si dicono parole
che vorresti subito cancellare
e nascono barriere che non cadono più
ferendo chi ci ama come hai fatto tu.
Quante volte anche i più grande amori
soffrono le pene di questi errori
e quante volte ci, ci si perde così
in stupidi rancori per poi trovarsi soli.

Gente come noi che non sta più insieme
ma che come noi ancora si vuol bene
amori unici, ma tanto fragili.
Storie vere e senza fine.

E' così difficile perdonare
chi ti ha fatto piangere e stare male
ma c'è una vita sola e la vorrei con te
con tutti i suoi problemi, tutto quel che c'è.

La lontananza è peggio di una malattia
se ami qualcuno che non c'è
in nome dell'amore non buttarlo via
qualcuno ne morirà se non ritrova te.

Gente come noi che non sta più insieme
ma che come noi ancora si vuol bene
amori unici, ma così fragili.
Storie vere che fanno male.
A tutti quelli che credono all'amore
ma spesso come noi son persone sole
nel cuore stringono ricordi e brividi.
Gente come noi che sogna ancora.

- Ivana Spagna -

19 novembre 2007

All I want for Christmas ... is not to have Christmas!!!

Si comincia a sentire "odore" di Natale.

Bleah, che puzza!!!

16 novembre 2007

Friends with benefit (Capitolo 2)

Abbiamo sbagliato.
Non c'era e nè tanto meno c'è bisogno adesso di farmelo presente.
Ne sono consapevole della grande cazzata che ho, ha e abbiamo fatto.
Sono la prima a dire che, tornassi indietro, non lo rifarei.
Ma chi è così bravo che riesce a resistere alle tentazioni, quando non esiste nessuna ragione per cui tu debba farlo?
Era una tentazione da evitare, già. Ma il danno è stato fatto ormai.
Perchè ritirarlo fuori ancora e ancora e ancora?!!
Sono due mesi che sto cercando di dimenticare e ogni volta, per una ragione o per un'altra, mi si ripropone ancora tutto davanti agli occhi.
Ho detto basta. Non ne voglio più sapere.
Quattro mesi di una me che non riconosco, ma che cmq c'è stata ... e io non posso cancellare.
C'è solo la voglia di cercare di buttarmi tutto alle spalle..
Ricucire quel poco che si può ricucire.
Chiudere definitivamente i miei errori nel cassetto e farne tesoro.
Ripartire finalmente a testa alta con qualcuno che mi ha fatto riscoprire i miei valori.

Continuare a ritornare lì, sempre lì ... sempre a toccare quel tasto dolente che, anche se adesso tutto è passato, cmq rimane sempre a infastidire il cuore.
Basta.
Si sbaglia nella vita.
Non possiamo sempre fare la cosa giusta al momento giusto.
Bisogna anche sbagliare per capire fino a quanto ci si può spingere e per riconoscere i nostri limiti.
Pagandone le dovute conseguenze.

Abbiamo sbagliato, è vero.
Ma eravamo libere di farlo ...

E LIBERISSIME DI NON DIRLO!!!!

15 novembre 2007

"L-O-V-E" - Joss Stone

L is for the way you look at me
O is for the only one I see
V is very, very extraordinary
E is even more than anyone that you adore and
Love is all that I can give to you
Love is more than just a game for two
Two in love can make it
Take my heart and please dont break it
Love was made for me and you
Love was made for me and you
Love was made for me and you.




... Meravigliosa!!!! ...



12 novembre 2007

They don't work, but it works

Ci sono cose che possono farti ancora un pò "male".
Ci sono cose che non sopporti.
Altre che non condividi.
Ci sono cose addirittura che ti rendono così nostalgica che ti portano quasi a recriminarti.
Ci son cose che non vanno come vorresti.
E ci sono anche cose che ti aspetti ma invece non arrivano.

Già.

Ci sono un sacco di cose che forse non funzionano come dovrebbero (o come vorresti), però c'è quell'unica cosa che invece funziona e ti fa sentire pienamente sazia.

09 novembre 2007

In realtà ...

... non c'è molto da scrivere.

C'è molto da vivere, però.

:-)

08 novembre 2007

Disse la vacca ...

E' con immenso piacere che vi comunichiamo l'apertura ufficiale del blog tanto atteso "DISSE LA VACCA.."

Potete raggiungerlo cliccando qui ---> DisseLaVacca !!!


VI ASPETTIAMO NUMEROSI CON I VOSTRI COMMENTI E VACCATE NUOVE!!

La stalla delle Vacche
Elox83 e LaGigiotta